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IL RITRATTO CHE FECE INFURIARE WINSTON CHURCHILL

Oltre che per il suo spessore a livello politico e la sua proverbiale diplomazia, di Churchill si ricorda un curioso fatto. 

 

In occasione del suo 80° compleanno, il Parlamento inglese commissionò la realizzazione di un suo ritratto a figura intera.

Per produrre l'opera venne scelto l'artista Graham Sutherland, uno dei più celebri artisti inglesi del tempo.

Durante le prime tre sedute, Sutherland si rifiutò di far vedere al Primo Ministro il lavoro non ancora terminato e quando, una volta completato, il ritratto venne mostrato, Churchill rimase sconvolto dal risoluto realismo dell’opera.

 

Quel ritratto, per lui, avrebbe dovuto essere non solo la celebrazione della sua vita e della sua carriera, quanto anche di quella democrazia e di quella libertà che lui aveva sempre difese. Il risultato andò in tutt’altra direzione. Sutherland produsse un ritratto che faceva emergere la realtà umana di Churchill, dipinto in tutta la sua fragilità e decadenza senile: aggrappato ai braccioli, accigliato, un po’ calato in avanti, circondato da toni grigi, marroni e neri.

 

Quando lo vide, ne rimase scioccato appunto: lo percepì come un’umiliazione, una mancanza di rispetto, addirittura come un tradimento anti-patriottico. Ma la verità era che gli aveva aperto gli occhi su sè stesso e lo aveva costretto a contemplarsi per ciò che era, come in un novello ritratto di Dorian Gray. Il quadro avrebbe dovuto restare esposto in Parlamento, ma venne invece donato a Churchill, che lo portò nella sua residenza di campagna. Nessuno ebbe più modo di vederlo e le ripetute richieste di prestito, in occasione di diverse mostre, vennero sempre respinte. La verità fu che lady Churchill, dopo averlo nascosto in cantina, lo aveva infine dato alle fiamme.

 

Elena Falleti